Il racconto

Il percorso proposto si sviluppa su circa 88 km prevalentemente pianeggiante, tranne per il tratto finale che prevede una doppia ascesa a Bergamo Alta ed è suddiviso in diversi settori, sia asfaltati che sterrati. Si consiglia una calzatura leggera ma impermeabile che sarà utile specialmente in caso di pioggia.

Il percorso ben si adatta ad una suddivisione in tappe che potranno essere create in base alle preferenze del pellegrino e il tempo a sua disposizione

Partendo da Milano dalla Chiesa di Sant'Alessandro in Zebedia (fermata MM3 Missori), si inizia a camminare per le vie del centro cittadino (che era anche all'interno delle mura romane di Mediolanum nel periodo di Sant'Alessandro, capitale dell'Impero romano).

Il secondo punto di interesse è il maestoso Duomo di Milano con il suo stile gotico e le infinite guglie e alla "Madunina" d'oro che dall'alto guarda (e protegge) i milanesi.

Si continua in direzione del Castello Sforzesco attraversandolo presso i suoi ingressi, il Parco Sempione fino a raggiungere l'Arco della Pace. Infine  costeggiando l'Arena Civica di Milano, ci si dirige verso Porta Garibaldi e Corso Como per poi andare verso la nuova piazza Gae Aulenti e la sua Biblioteca degli Alberi.

Passando accanto al Palazzo della Regione Lombardia, ci dirigeremo all'inizio del Naviglio Martesana.

Useremo il corso del Naviglio Martesana per uscire dalla metropoli milanese e avvicinarci sempre più alla prima barriera naturale che si presenta nel percorso di avvicinamento a Bergamo: l'Adda.


Tramite questo lungo tratto lungo il canale artificiale, attraverseremo Vimodrone, Cernusco sul Naviglio, Cassina de Pecchi e Gorgonzola, nello splendido parco del Naviglio Martesana. Lungo questo percorso faremo diversi attraversamenti da una sponda all'altra del naviglio grazie agli innumerevoli ponticelli presenti e potremo ammirare Villa Alari e il Parco dei Germani.


A Gorgonzola (in epoca romana chiamata Argentia Nova, ma anche Concordiola) vireremo verso sud nel comune di Melzo, la cui parrocchia è intitolata a Sant'Alessandro (e anche a pari titolo alla Martire Santa Margherita). La Chiesa parrocchiale di grande interesse artistico possiede anche delle reliquie di Sant'Alessandro esposte in un'apposita cappella della chiesa principale. Non manca, a testimoniare la devozione della città anche una colonna con una statua del Santo che domina la piazza cittadina.


Da Melzo, luogo di incrocio anche con il e il Cammino di Sant'Agostino e il Cammino di San Giovanni  (clicca per approfondire) che va verso il Lodigiano e la Via Francigena, iniziano i tratti rurali, dato che ormai siamo all'interno della campagna milanese e il percorso sarà sempre più sterrato, non mancando però di attraversare centri abitati nei quali si potrà fare rifornimento e riposarsi.


Attraversando Pozzuolo Martesana e Trecella, arriveremo finalmente al fiume Adda in località Cassano d'Adda, protetta dall'imponente Castello che si affaccia a strapiombo sul corso d'acqua (dove nasce il canale Muzza) che, dopo averne costeggiato le sponde, ci farà arrivare a Groppello dove potremo ammirare "Il Rudun", un antico mulino che ormai è simbolo della zona.



Siamo ormai a circa metà del percorso, e se abbiamo iniziato tra Cattedrali imponenti e grattacieli moderni, il nostro viaggio diventerà sempre più campagnolo, regalandoci ricordi di epoche passate. Attraversato il ponte sull'Adda arriviamo a Fara Gera d'Adda dove si ha ragionevole certezza storica del passaggio di Sant'Alessandro dalla sua fuga da Milano (e alcuni pensano che sia stato proprio in questi luoghi che "miracolosamente" attraversò l'Adda a piedi asciutti. La Chiesa parrocchiale infatti è intitolata al Santo da epoche remote a testimoniare come il suo ricordo abbia oltrepassato non solo lo spazio ma anche il tempo.

Ma anche un altro Alessandro, Manzoni, ha probabilmente ambientato qui un capitolo de "I Promessi Sposi" quando Renzo Tramaglino anch'esso in fuga da Milano, cerca riparo nel Bergamasco. Ma questa è un altra storia....


Costeggiamo il fiume fino a Vaprio d'Adda e Canonica d'Adda, dove in antichità passava la Via Gallica, una delle principali vie di trasporto di epoca romana. Probabilmente presidiato il passaggio sul fiume, ci appare improbabile che Alessandro abbia attraversato questo "collo di bottiglia" ed avvalora la tesi di un passaggio più a sud (appunto Fara d'Adda).


Ci prendiamo una "licenza" sul percorso storico più logico e torniamo sulla sponda milanese attraversando il ponte di Vaprio d'Adda (vicino alla casa del Melzi, (dove soggiornò Leonardo) per godere della passeggiata verso Trezzo d'Adda lungo il Naviglio Martesana. Arrivati a Concesa si attraverserà il ponte sull'Adda. Questo ponte sarà attraversato due volte durante il percorso. Una volta sulla sponda bergamasca si percorrerà la salita fino alla Chiesa di Sant'Alessandro dove potremo apporre il terzo timbro.

Si continua attraversando il ponte stradale ed andando verso Trezzo d'Adda, dove potremo visitare il parco di Villa Visconti.

Al suo interno inizia il Sentiero Letterario, il cui ingresso è quasi nascosto dalla fontana. Il Sentiero Letterario ci fa attraversare un piccolo bosco per arrivare alla bella darsena dell'Adda dove potremo riposarci e ammirare la bellissima Centrale Taccani.

Si risale poi verso il Castello di Trezzo e scendendo lungo i tornanti ritorneremo verso il ponte di Concesa che riattraverseremo per la seconda volta, andando verso il  borgo industriale di Crespi d'Adda, sito protetto dall'UNESCO e conservato a testimonianza della vita e dell'architettura di epoca della rivoluzione industriale, sovrastato dal gigantesco mausoleo del cimitero locale. Proprio dal piazzale antistante il cimitero entreremo nel parco del Basso Brembo fino ad arrivare a Brembate con il suo antico e pittoresco Ponte Vecchio. 

E' importante da Brembate fare rifornimento ed essere ben riposati in quanto ci aspettano 20 kilometri di cammino sostanzialmente senza punti di rifornimento. Ma la bellezza dei luoghi attraversati ci farà sicuramente sentire dimenticare la fatica


L'attraversamento del Parco del Basso Brembo tocca i territori di Osio Sopra, Dalmine, Treviolo dove parchi cittadini si alternano a sentieri di campagna isolati, e non è raro imbattersi in runner e ciclisti. Specie nelle belle giornate estive è bello farsi tentare di stare più vicini al fiume (ma sempre con molta attenzione!).

Infine, attraversando una passerella alla confluenza tra il torrente Quisa e il fiume Brembo, si arriva a Ponte San Pietro con la sua imponente diga all’ingresso del parco naturalistico dell’Isolotto e con il suo campanile di stile veneziano alto 84 metri e ben visibile fin da lontano: siamo ormai nella terra bergamasca e i colli orobici si stagliano all'orizzonte.



Attraversato il centro cittadino di Ponte San Pietro e Mozzo attacchiamo i colli bergamaschi in un susseguirsi di sentieri, viottoli e viuzze che ci porteranno al Santuario di Madonna del Bosco  (da non confondere con il Santuario di Imbersago) e al Monastero di Astino. Da qui inizia la salita vera e propria dei colli bergamaschi e a toccare i principali punti a memoria dell'impronta di Sant'Alessandro di cui è permeata Bergamo.


Attraversando via Sudorno, arriviamo alla colonna di Sant'Alessandro (qui si potrà anche salire in cima a San Vigilio a piedi o con la funicolare), eretta a memoria della prima Cattedrale costruita ed intitolata al Santo che ha mantenuto le sue spoglie fino alla sua distruzione da parte dei veneziano nel '500.


E non potrebbe esserci ingresso più appropriato che entrare in Città Alta dalla Porta di Sant'Alessandro (costruita aihmè sacrificando la cattedrale di cui abbiamo accennato in precedenza).


Pur avendo il Duomo di Bergamo molto vicino, il percorso ci porta a costeggiare le Mura Veneziane e scendere da Città Alta attraverso la Porta di San Giacomo e arrivare alla Basilica di Sant'Alessandro in Colonna, la Chiesa di Sant'Alessandro in Capture e la Chiesa di Sant'Alessandro in Croce dopo aver attraversato tutto il Sentierone, luogo d'eccellenza della vita sociale della città.


Risaliamo di nuovo a Città Alta attraverso Porta Sant'Agostino e arriviamo infine al Duomo di Bergamo, vero traguardo spirituale di questo cammino che contiene le spoglie di Sant'Alessandro, a memoria del sua fermezza nella fede e della testimonianza a Cristo che lo ha portato al martirio.



Infine, attraversando una passerella alla confluenza tra il torrente Quisa e il fiume Brembo, si arriva a Ponte San Pietro con la sua imponente diga all’ingresso del parco naturalistico dell’Isolotto e con il suo campanile di stile veneziano alto 84 metri e ben visibile fin da lontano: siamo ormai nella terra bergamasca e i colli orobici si stagliano all'orizzonte.


Siamo arrivati in fondo al nostro viaggio, partito 88 km prima da Milano. Il milite Alessandro sfuggito dalla prigionia e dalla condanna a morte, trova rifugio nella città orobica ma non scappa dal suo destino, iniziando la sua opera di conversione. Il suo rifugio però durerà poco e troverà il  martirio  lasciandoci nei millenni il suo esempio di forza e Fede.