
La Porta Sant'Alessandro è una delle quattro porte storiche che consentono l'accesso alla Città Alta di Bergamo attraverso le Mura Veneziane. Situata sul versante occidentale, la porta prende il nome dalla vicina Basilica di Sant'Alessandro, demolita nel 1561 per far spazio alla costruzione delle mura difensive.
Storia
La costruzione delle Mura Veneziane, avviata nel 1561 dalla Repubblica di Venezia, comportò la demolizione di numerosi edifici, tra cui la storica Basilica di Sant'Alessandro. La Porta Sant'Alessandro fu completata nel 1565 sotto la supervisione del Capitano Lorenzo Donato. Inizialmente dotata di un solo passaggio centrale, la porta subì modifiche nel tempo: nel 1825 fu aggiunto un passaggio pedonale a nord, mentre tra il 1915 e il 1919 ne fu realizzato uno a sud. Nella seconda metà del Novecento, sul prospetto esterno, venne collocato un bassorilievo raffigurante il leone di San Marco, simbolo della Repubblica di Venezia, donato dal Comune di Venezia.
Architettura
La struttura della porta è caratterizzata da un aspetto rustico, con l'utilizzo di pietra di Sarnico, pietra bianca di Zandobbio e arenaria gialla di Castagneta. La facciata esterna presenta un arco centrale sormontato dal bassorilievo del leone marciano. Originariamente, la porta fungeva da ingresso principale per chi proveniva da ovest, in particolare dalle direzioni di Lecco e Como.
Funzioni nel Tempo
Dopo aver perso la sua funzione militare, Porta Sant'Alessandro fu utilizzata come casello daziario per tutto il XIX secolo. Oggi rappresenta non solo un importante punto di accesso alla Città Alta, ma anche una testimonianza storica dell'evoluzione urbanistica e difensiva di Bergamo.
La porta si trova immediatamente al di sotto del Forte di San Marco, dal quale riceveva protezione, e costituisce un elemento significativo del patrimonio storico e architettonico della città.