
Il Villaggio Operaio di Crespi d'Adda è un eccezionale esempio di archeologia industriale situato nel comune di Capriate San Gervasio, in provincia di Bergamo. Realizzato tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo dalla famiglia di industriali cotonieri Crespi, rappresenta un modello di "villaggio ideale del lavoro" dell'epoca.
Fondazione e Sviluppo
Nel 1877, Cristoforo Benigno Crespi acquistò 85 ettari di terreno lungo il fiume Adda, un'area strategica per la costruzione di un cotonificio grazie alla disponibilità di risorse idriche e alla vicinanza al Naviglio Martesana, importante via di comunicazione verso Milano. Accanto allo stabilimento industriale, Crespi decise di edificare un villaggio per ospitare gli operai e le loro famiglie, fornendo loro abitazioni e servizi essenziali.
Il villaggio comprendeva case unifamiliari con giardino per gli operai, oltre a strutture comunitarie come la scuola, la chiesa, l'ospedale, il teatro, il dopolavoro, il lavatoio pubblico e il cimitero. Questa organizzazione mirava a garantire il benessere dei lavoratori e a promuovere un senso di comunità.
Evoluzione e Declino
Dopo la morte di Cristoforo, la gestione passò al figlio Silvio Benigno Crespi, che proseguì nello sviluppo del villaggio e dell'industria tessile. Tuttavia, la crisi economica del 1929 ebbe un impatto significativo sull'azienda, portando a una graduale diminuzione della produzione. Nel corso del XX secolo, il cotonificio cambiò più volte proprietà e, nonostante alcuni tentativi di rilancio, cessò definitivamente l'attività nel 2003.
Patrimonio UNESCO
Nel 1995, il Villaggio di Crespi d'Adda è stato inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO come esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa. Oggi, il villaggio è oggetto di visite guidate e studi, rappresentando una testimonianza unica della storia industriale e sociale italiana.
Il Villaggio Operaio di Crespi d'Adda rimane un simbolo dell'epoca industriale, offrendo uno spaccato della vita lavorativa e comunitaria di fine Ottocento e inizio Novecento, e continua a essere un punto di riferimento per la comprensione delle dinamiche sociali e produttive dell'epoca.